lunedì 22 dicembre 2014

lunedì 17 novembre 2014

La copertina di 'Come una foglia al vento'

Ecco la copertina di 'Come una foglia al vento-cocaine bugs'
Info:
-http://www.5dicembre.casasirio.com/il-libro/

Qui invece le presentazioni in giro per l’Italia da Torino a Reggio Calabria in aggiornamento continuo.

Seguendo questo link potrete sapere in quali libreria trovare o ordinare il libro dal 21 NOVEMBRE IN PRE-ORDINE: http://www.directbook.it/librerie.php

lunedì 10 novembre 2014

Enzoebastacosì: nuovo racconto



Salve a tutt*
Oggi esce il mio racconto Enzoebastacosì’: http://www.casasirio.com/claudio-metallo-enzoebastacosi/ Lo potete scaricare gratuitamente sul sito di Casa Sirio Editore.
Il racconto è un preludio all’uscita del mio primo romanzo  ‘Come una foglia al vento’ -http://www.5dicembre.casasirio.com/il-libro/ - che sarà disponibile nelle librerie e in rete dal 5 dicembre. Seguendo questo link potrete sapere in quali libreria trovare o ordinare il libro: http://www.directbook.it/librerie.php
Dal 20 novembre il libro sarà in preordine in tutte le librerie che trovate sul sito
Qui invece le presentazioni in giro per l’Italia da Torino a Reggio Calabria in aggiornamento continuo.

mercoledì 15 ottobre 2014

Temesa, le nostre radici

Temesa, l’ultima grande città pre-greca ancora da scoprire, secondo alcuni archeologi si trova ad un tiro di sasso dalle spiagge di Campora San Giovanni, tra i torrenti Oliva e Savuto. A conferma di questa teoria, l’Università di Napoli e la Soprintendenza Archeologica della Calabria hanno condotto nel 2003 una campagna di scavi nel comune di Serra D’Aiello.
Citata da Strabone e da Omero, Temesa – il cui significato sarebbe fornace – prosperava grazie alla forgiatura di armi da guerra e al loro commercio. La rilevanza del sito è stata confermata dagli straordinari ritrovamenti avvenuti in tutta la zona circostante Serra, come ad esempio la sepoltura di quella che viene chiamata la principessa di Temesa.
temesa
Scavi del 2006 che hanno riportato alla luce alcune tombe a Campora San Giovanni
Questa tomba femminile conteneva un elaborato corredo funerario e soprattutto preziosi monili e decorazioni per la veste in materiali differenti (metalli ma anche ambra), nonché ricchi manufatti di importazione. Tali oggetti, oltre a testimoniare il grado principesco della defunta e quindi, per via indiretta, la struttura complessa della società di Temesa, sono indizi dei rapporti commerciali con le altre zone d’Italia, in particolare con la civiltà villanoviana della Toscana, e persino con l’Oriente produttore di ambra. Un altro ritrovamento incredibile nella stessa zona è l’elsa di una spada cosiddetta “ad antenne”: questo particolare modello di arma si pensava fosse originario del Nord Italia, ma dopo gli scavi calabresi alcuni ipotizzano che la sua produzione sia invece da collocarsi nelle terre della futura Magna Grecia.
Temesa è stata un importante crocevia di civiltà e nei suoi miti si possono leggere brani di storia antica della Calabria, come dimostra la vicenda del demone Alybas, quasi uno spin-off delle storie dell’Odissea. Come racconta Pausania, Ulisse si fermò con le sue navi sulle coste del basso Tirreno e venne accolto con cordialità dagli indigeni, che offrirono cibo e vino ai viaggiatori. Ma uno di loro, Polites, troppo ubriaco, violentò una ragazza del luogo. Gli abitanti di Temesa da ospitali e cordiali diventarono feroci e uccisero l’ospite negandogli la sepoltura, gettando così sull’intera città una maledizione. Il morto si trasformò in un demone dalle sembianze di lupo, Alybas, che pretese la costruzione di un tempio in suo onore ed un tributo annuale di una vergine per placare la sua ira. Questa drammatica sottomissione si perpetrò finché non arrivò a Temesa un pugile di Locri, Eutimo, che aveva partecipato e vinto più volte le olimpiadi, la cui figura, probabilmente reale, fu presto innalzata ai livelli del mito. Il pugile s’innamorò della vergine che doveva essere sacrificata ad Alybas e sfidò il demone in un incontro di pugilato, vincendolo e conquistando la riconoscenza degli abitanti e l’amore della giovane.
A voler leggere oltre le righe, il mito di Alybas parla del rapporto difficile tra gli autoctoni e i greci colonizzatori, provenienti da Sibari e Crotone e rappresentati dal violento marinaio, nonché della successiva dominazione da parte di Locri, evidentemente andata a buon fine, perché incarnata dalla figura positiva del pugile liberatore. Anche il demone ha preso, nel mito, la forma di un pericolo reale in queste zone, quella del lupo.
Il tempio di Alybas, con il suo carico di offerte votive, è stato rintracciato nell’area di Imbelli e rinterrato in attesa delle risorse che servono per sistemarlo adeguatamente. Molti dei ritrovamenti di oggetti, gioielli, armi, anfore provenienti dalle aree di scavo e dalla necropoli di Chiane, come i monili della principessa di Temesa, sono esposti nell’Antiquarium di Serra D’Aiello, la cui amministrazione ha recentemente aperto un bando per valorizzare questo patrimonio archeologico.
Queste scoperte costituiscono infatti una straordinaria opportunità per scoprire una parte di storia della Calabria e degli abitanti di Serra D’Aiello, Campora San Giovanni e Nocera Terinese e per ricordarci che il nostro passato non è ciarpame vecchio, ma costituisce la nostra identità comune: non siamo una Disneyland per turisti, ma una terra con una sua storia che va al di là dei pedalò, dei lidi e degli spettacoli di piazza messi in piedi a beneficio dei turisti o degli stessi organizzatori. Anche per questi motivi, voglio ricordare l’attività del gruppo archeologico Alybas, che dal 2002 si batte per un patrimonio che appartiene a tutti i calabresi.
Per visitare l’Antiquarium ed il parco archeologico, trovate tutte informazioni sul sito del gruppo archeologico Alybas:
http://gruppoarcheologicoalybas.weebly.com/
Il sito del comune di Serra D’Aiello:
http://www.comune.serradaiello.cs.it/

di Claudio Metallo e Francesca Santamaria

martedì 8 luglio 2014

Due righe di Lorenzo dello Joggi Avant Folk su 'Presi a calci'

< Nei giorni scorsi ho ricevuto “Presi a calci – tre storie di fùtbol” l’ultimo libro di Claudio Metallo edito da pietre vive editore. Leggere le tre storie mi ha riportato indietro ai ricordi di quando ero bambino non perché a Joggi c’erano clan di macedoni o preti che palleggiavano ma un mezzo Faustino lo avevamo anche noi (non andò all’Inter per poco, non ricordo se per seguire la chiesa o per studiare) cosi come avevamo tutti i giorni quelli più grandi di noi che ci parlavano di Sivori e più tardi di Beccalossi e poi ancora i calci e a volte le mazzate nelle partite coi paesi vicini.
Le tre storie di futbol di Claudio sono una scorribanda nei diversi mondi della cultura pallonara. Tre storie colorate, ironiche, intense. Storie che ti fanno rivivere le meraviglie del pallone, non il calcio malato di oggi ma i momenti che ognuno di noi ha vissuto inseguendo un pallone o più tardi seguendo la propria squadra del cuore.
E allora non vediamo l’ora di assistere direttamente alla presentazione del libro quest’estate alla XVII edizione dello joggiavantfolk che si terrà dal 16 al 18 agosto. >

martedì 24 giugno 2014

Francesco Pancetta recensisce Presi a calci-tre storie di futbal

Presi a calci-Tre storie di Futbal di Claudio Metallo non è semplicemente un libro o delle storie sul calcio, ma bensì è un divertente, irriverente, pantagruelico, spietato, avvincente viaggio nei meandri e nei sotto scala del capitalismo e dell'anima.

lunedì 16 giugno 2014

La prima recensione su 'Presi a calci-tre storie di futbal'

"Dopo Il Sindaco, Claudio Metallo torna in libreria con tre racconti sul calcio.
Ne Il Sindaco il racconto si sofferma su un individuo che, seppur accompagnato nelle sue vicende da numerosi personaggi, ci restituisce la storia di una solitudine.

domenica 15 giugno 2014

Il mondiale della dittatura: Argentina '78.


di Claudio Metallo

Il golpe argentino (Operazione Ariete), orchestrato dai militari con l'appoggio degli Stati Uniti, iniziò il 24 marzo del 1976, il giorno della partita Argentina-Polonia. I golpisti, il generale Jorge Rafael Videla, l'ammiraglio Emilio Eduardo Massera e l'altro generale Orlando Ramon Agosti, pare non avessero scelto casualmente questa data, ovvero il giorno di una partita della nazionale albi-celeste: nelle fasi iniziali, il calcio si rivelò uno dei punti di forza del consenso della giunta fascista guidata da Videla.

sabato 7 giugno 2014

Presi a calci-tre storie di futbol

Ecco la copertina del mio nuovo libro: Presi a calci-tre strorie di futbal

A breve su ordinazione in libreria, su IBS e sul sito di Pietre Vive editore
dalla postfazione di Claudio Dionesalvi:

"... La “pallonità” è l’attitudine onirica, individualizzante, esistenziale, che ci spinge a vivere simultaneamente la nostra giornata e quella dei colori sociali a noi cari, senza scindere mai completamente un gol da un orgasmo, un lutto da una sconfitta, un dribbling dalla corsa a ostacoli che ogni giorno dobbiamo affrontare per arrivare vivi al crepuscolo. È una “modificazione di coscienza”, ci permette di uscire dal ritmo ordinario dei pensieri per trasmigrare verso i territori improbabili ma allettanti di un campetto in terra battuta o su verdi praterie in profumata e umida erbetta inglese. Nel repertorio cinematografico recente, il miracolo di intrecciare la dimensione umana e quella pallonara è riuscito al Ken Loach de “Il mio amico Eric”. Anche nei diversi generi della narrativa contemporanea, la medesima operazione trova mirabili esempi. I racconti qui proposti da Claudio Metallo rientrano a pieno titolo in siffatta letteratura. Le tre gustosissime storie che ci offre in questa raccolta, non si servono del football come semplice elemento scenico; non c’è un banale sfondo footbalistico funzionale ad abbellire la fabula. Al contrario, umanità e pallone agiscono in simbiosi. Dal vorticoso incontro con l’estasi calcistica i personaggi escono lievitati, si espandono, le loro vicende rimandano ad altri frammenti di vita e passione germogliati all’interno del gioco. Quasi a volerci indicare che nella dimensione caotica in cui siamo calati, qualsiasi barriera semantica sarebbe un ostacolo al raggiungimento della felicità. E  che il piacere non si ottiene in solitudine, bensì nella mescolanza di generi, culture e linguaggi."